
Accordo tra Generali e Trieste Convention Center (TCC) per il naming del centro congressi in ‘Generali Convention Center Trieste’
9 Febbraio 2024
L’importanza del service tecnico: la regia audio
19 Febbraio 2024Tra carri, parate, maschere e scherzi, con usanze particolari che variano da città a città, da paese a paese, in Friuli Venezia Giulia il Carnevale è una cosa seria, si sa. Meno noto, invece, è che i coriandoli sono stati inventati proprio qui: per la precisione a Trieste.
Se è vero, infatti, che una versione della storia attribuisce all’ingegnere milanese Enrico Mangili l’idea di commercializzare questi pezzetti di carta colorata, oggi inequivocabilmente associati a questa festa, la leggenda fa risalire questa invenzione fortunata al triestino Ettore Fenderl, noto come scienziato, inventore e filantropo.
Sembra, infatti, che prima di diventare famoso come cofondatore del primo laboratorio per le ricerche radioattive a Roma, nel 1876 Fenderl, ad appena 14 anni, decise di tagliuzzare della carta da lanciare durante la parata di Carnevale che passava sotto casa sua in Piazza della Borsa a Trieste, non avendo il denaro per comprare né i confetti né i petali di rose, in voga all’epoca.
Pare che venne subito imitato da molti dei presenti e da allora i coriandoli sono il segno inconfondibile dei festeggiamenti di Carnevale.