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8 Marzo 2025In Italia è famoso soprattutto quello di Venezia, seguito da quello di Viareggio e di Ivrea, ma anche il nostro Friuli Venezia Giulia gode di una grande varietà e ricchezza di tradizioni legate al Carnevale. Oggi vogliamo concentrarci – tra i molti – su quello di Trieste, dove il Carnevale è una cosa seria; ogni rione, infatti, ha un proprio calendario di sfilate in maschera che coinvolgono scuole, ricreatori – un’istituzione cittadina che funge da doposcuola, per gioco, socialità e aiuto compiti a bambini e ragazzi – e associazioni locali: quest’anno a dare il via ai festeggiamenti è stato il rione di San Giacomo, il 27 febbraio, ma ogni quartiere ha le sue coloratissime specificità, da Valmaura a Roiano, da Borgo San Sergio a Barriera Vecchia.
Protagonista è soprattutto il rione di Servola, culla del Carnevale triestino: qui come da tradizione secolare, restano aperti osterie, bar e circoli per offrire musica, ospitalità e ristoro a condizioni speciali alle maschere; il “corso delle serve“, poi, è la sfilata che tradizionalmente coinvolge balie e bambini, mentre a segnare la fine del periodo di festeggiamenti sarà il Funerale del Carnevale in programma per il Mercoledì delle Ceneri.
Le prelibatezze che dominano queste giornate di festa sono le frittole, soffici frittelle arricchite di uvetta e pinoli, servite calde e spolverate con zucchero semolato, una variante delle tradizioni frittelle veneziane, che risalirebbero addirittura alla seconda metà del ‘300; i crostoli, sottili sfoglie fritte e croccanti, sono l’interpretazione locale delle chiacchiere o frappe, diffuse in tutta Italia.
Allontanandosi di qualche chilometro dal centro città, invece, il Kraški Pust (Carnevale Carsico) invade l’altopiano; a Opicina, in particolare, il sabato di Carnevale è dedicato alla sfilata dei carri allegorici, con gruppi mascherati che si contendono il titolo di miglior costume tra musica e balli sfrenati. Qui tradizionalmente, invece delle frittelle dolci, si mangiano le frittole con l’anima (“Fancli z duso”), ripiene di acciughe sotto sale secondo la ricetta originaria di Contovello.
Per tutti, poi, in città il culmine è la sfilata delle maschere che si tiene il Martedì Grasso con il tradizionale Corso Mascherato, che si conclude in Piazza Unità d’Italia dove la festa prosegue con gran finale tra scherzi, balli e coriandoli.